Refit the city: riciclare, riusare territorio come competenze. Lavorare sulla città rischia oggi di essere come il Monopoli; occorre un cambio di velocità, nuove regole. Un borgo slow, un mercato slow: voglia di giardini-orti, non più giardini pubblici solo ornamentali. Focus del progetto: trasformare il “casermone” di corso Novara in un alveare operoso, in una comunità autosufficiente e in una barriera al rumore. Il tema è stato quindi edile, urbanistico e sociale, e può essere esteso anche ad altri ambiti di Torino. Abbiamo pensato una possibile riduzione di CO2 dal 100% al 30%; il progetto economicamente si regge su un premio di cubatura che la città potrebbe offrire come nuova norma a singole persone unite in cooperativa, consentendo così di aumentare cubatura allungando l'edificio di corso Novara per creare nuovi appartamenti.
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